Old but gold: Il Testamento di Magdalen Blair di Aleister Crowley

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La follia dei vivi è cosa assai abominevole e terrificante in grado di gelare qualsiasi cuore umano con orrore, è meno di nulla se paragonata alla follia dei morti!

Pagine: 101

Acquistalo subito: Il testamento di Magdalen Blair

Editore: ABEditore
Collana: Piccoli Mondi
Traduzione: Luca Moccafighe

Data di uscita: 4 Aprile
Prezzo: € 6,90

Aleister Crowley, noto occultista nonché eminenza nera della contro-cultura del ventesimo secolo, è stato anche autore di numerosi racconti. In questa fenomenale (nel vero senso della parola) storia breve, pubblicata nel 1913, egli ci racconta di una giovane donna inglese che, durante il suo percorso per divenire una promettente scienziata, scopre di possedere la facoltà di saper leggere i pensieri altrui e di essere particolarmente sensibile alle percezioni del suo prossimo, ma si accorgerà presto che questa conoscenza può essere tutt’altro che piacevole, specie quando forze oscure ed ignote prendono possesso di coloro che le stanno accanto. Una storia che vede lo scoperchiarsi di un baratro, nella quale l’autore mette in scena vero e proprio crescendo che porterà fino ad un finale debordante e che è in grado di tenere il lettore con il fiato sospeso. Uno dei più noti amici di Oscar Wilde, lo scrittore Frank Harris, non esitò a definire Il testamento di Magdalen Blair come “la storia più terrificante mai scritta”. Del resto chiunque si imbatta in Aleister Crowley, non può far altro che rimanerne impressionato, nel Bene e nel Male.

L’ego è “il verme che non muore”, e l’esistenza è “il fuoco che non si estingue”. Eppure in questa pira universale, in questo baratro di lava liquida scagliata dai vulcani dell’infinito questo “lago di fuoco che è destinato al diavolo ed ai suoi angeli” non uno potrebbe toccare il fondo?

Illustrazione di Henrik Uldalen

È da tantissimo tempo che non uso questa rubrica, quindi visto che le pulizie di primavera sono finite, ho deciso di rispolverarla, togliere tutte le ragnatele e riportarla allo splendore di una volta e non c’è modo migliore per farlo se non con il libricino di ABEditore, “Il testamento di Magdalen Blair” di Aleister Crowley, tradotto per noi da Luca Moccafighe.

Questo è un romanzo particolare, un racconto macabro che Frank Harris ha definito come “la storia più terrificante mai scritta”, e i fatti narrati scaturiscono proprio dalla penna del padre del satanismo, Aleister Crowley, occultista, alpinista, ma anche scrittore.

In questo racconto l’autore ci mette di fronte a due temi che sono affrontati nel tempo dalle più grandi menti scientifiche e non della nostra storia: da una parte troviamo la ricerca di ciò che c’è dopo la morte mentre dall’altra la fredda repulsione di tutto ciò che non è scientifico dimostrando che tutto ciò che appartiene alla fede è riconducibile alla follia di una povera pazza.

Per dipingere l’inquietudine e descrivere la follia l’autore si serve del testamento di Magdalen Blair, una donna capace di leggere nel subconscio delle persone, riuscendo a percepire anche ciò che ne resta dopo la lenta agonia che porta alla morte.

Non v’è individualità tranne che nell’illusione. E l’illusione è il mutamento e il dolore, la sua distruzione è il mutamento e il dolore, la sua nuova segregazione dall’infinito ed all’eterno è il mutamento e il dolore, e la sostanza infinita ed eterna è l’indicibile mutamento è il dolore.

Illustrazione di Henrik Uldalen

Scritto per la prima volta nel 1913 e pubblicato nella rivista fondata dallo stesso autore, questo breve racconto mi ha messa di fronte ad un bivio: se accettare una risposta sovrannaturale ed occulta dettata dalla sorte dei Blair oppure affidarmi alla pura logica della scienza e dichiarare che ciò che ho letto è frutto della pura follia.

Personalmente non ho saputo scegliere perché in entrambi i casi la prospettiva era nera. Non voglio credere a ciò che dice la scienza negando l’esistenza di certi fenomeni occulti, ma dall’altro lato non voglio nemmeno accettare una realtà in cui dopo la morte la coscienza del defunto resti nel corpo immobile, come intrappolata in un’infinita spirale di tormento e dolore, sentendo poco a poco il corpo decomporsi sotto l’incessante scandire nel tempo.

Il più grande enigma dell’universo, ovvero, se ci sia vita dopo la morte, ci viene presentata attraverso un esperimento, quello di Magdalen su Arthur morente, che poco a poco perde di lucidità e nonostante il degrado del corpo una voce continua a gridare “disperazione!”. Il che mi ha portata a chiedermi: temiamo ciò che non conosciamo oppure fingiamo di non conoscere ciò temiamo?

Devo essere onesta, inoltrarmi in questa lettura è stato stimolante e allo stesso tempo mi ha permesso di approfondire una figura che prima era sfocata. Ho sempre giudicato Crowley in base alla sua fama, lasciandomi abbindolare da dicerie e leggende metropolitane, ma in questa veste d’autore mi ha letteralmente stregata e fino alla fine, anche nella postfazione di Moccafighe, l’incantesimo non si è mai spezzato.

“Il testamento di Magdalen Blair” per il V. English è pura follia, ma per coloro che avranno il coraggio e la curiosità di varcare questa soglia sarà un viaggio verso il fondo dell’abisso nel quale giace l’occulto.

 

Oltre il pensiero, che è mutamento e dolore, giace l’essere che è mutamento e dolore.

 

May the Force be with you!
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